La vedova Calipari, stasera ha chiuso le riflessioni dedicate da “Primo Piano” (speciale del tg3) alla decisione di non processare qui in Italia Mario Rozzano (il marine che uccise Nicola Calipari)
affermando che il principio di reciprocità che lega l’Italia agli Stati Uniti per ciò che riguarda le vicende giudiziarie non è stato rispettato:
l’Italia, infatti, ha estradato Benedetto Cipriano, accusato di omicidio plurimo, negli Stati Uniti,
ove sta rischiando la PENA di MORTE.
Per rispettare questo principio di reciprocità, quindi, l’Italia è contravvenuta ad uno dei principi fondamentali della sua Costituzione.
Perciò, perchè il marine non può esser processato qui in Italia?
Questo, più o meno ( mi scuso in anticipo per le eventuali imprecisioni) il pensiero della vedova.
Che l’Italia sia assoggettata ad una potenza come quella degli Stati Uniti è ormai un dato di fatto.
Che i principi di uguaglianza, legalità, libertà siano sempre più sbiaditi comincia ad essere ormai chiaro.
Ma ciò che più brucia, e brucia davvero, è rendersi conto che mandiamo giù tutto questo, come una medicina amara.
E allora, se davvero esiste la possibilità di scelta tanto decantata, che ci rende superiori agli altri animali,
che ci fa dominare sulle cose del mondo, perchè scegliamo sempre di inghiottire?
Questo, invece, il mio pensiero.
è incredibile, cercavo un’idea, qualcosa che rendesse l’idea di come ci ci sente oggi nel nostro Paese. qual è il modo più giusto per definirlo…il boccone amaro avevo pensato, ma “che i principi di uguaglianza, legalità, libertà …” è una medicina amara da mandar giù e tu hai espresso pienamente il concetto
non sai quanto mi dispiace quest’espressione,
ma credo proprio che sia così.
Anche il mio, Aureolina.
E lo hai formulato così bene che ora che siamo grandi non dovremmo più credere che le medicine amare sono quelle che guariscono, al contrario, ci fanno ammalare.
In generale: anche agli USA è capitato di estradare degli italiani, un esempio su tutti quello di Silvia Baraldini, che Clinton non voleva mollarci perché temeva che l’avremmo scarcerata, cosa che è puntualmente successa grazie all’indulto mastelliano.
Nello specifico: si tratta di un miltare americano, accusato di avere commesso un crimine su territorio iracheno, nel corso del quale un italiano ha perso la vita; di cuore ti dico che dovrebbe essere processato in Italia, di testa che probabilmente non sarebbe finito in galera lo stesso.
Boccone amaro: sono d’accordo, anche se il boccone più amaro da digerire è la consapevolezza che il mondo è suddiviso in aree di potere e che noi facciamo parte di una di queste.
@rapida
eppure è tutto fermo. così com’è.
per ora ci forniamo l’imbuto da noi.
e tappiamo il naso a chi proprio non ce la fa.
@offenfer
in generale: Mastella non mi è mai piaciuto.
il sovraffollamento delle carceri italiane era (e sarà di nuovo) incivile e disumano, ma prima di rimettere in libertà chi non sa come vivere fuori da un carcere avremmo dovuto pensare a programmi di riabiltazione, rinserimento, e aiuti concreti. Cosa per cui il governo italiano non ha fondi.
nello specifico:probabilmente no. Ma almeno avrebbe evitato di dichiarare ai quattro venti di voler tornare in Italia per visitare i suoi parenti qui, da innocente. Peccato che non c’e stato un processo, quindi, tecnicamente, non è stato assolto per quello che ha fatto.
Boccone amaro e indigesto: è sempre stato così, probabilmente è il corso naturale dell’esistenza, ma forse si può scegliere da che parte stare.