A parte ricordi personali annessi e connessi,
la sua voce mi scuote sempre.
Dal torpore, dal grigio, dal tutto che non mi appartiene.
E mi ricorda che posso andar via,
come allora,
anche quando non sembrava possibile,
diciassette anni,
sorrisetto sfacciato e piani di fuga perenni.
Ecco,
al momento opportuno li risfodero,
ché al momento la fuga mentale sembra l’unica possibile.
Anche se un’occhiatina alle valigie..