Tempo di dire le cose che abbiamo dentro a volte non ce n’è.
Cosa aspettiamo a varcare quella soglia, quel muro costruito a fatica in anni e anni,
passati a pensare solo al mal tolto?
A volte il dolore ci chiude occhi e lumi di ragionevolezza.
Fino a che è la vita stessa a palesarci tutto per come davvero è.
Voglio svegliarmi in tempo per capire.
Non per prendere atto senza rimedio.
Sai che mi hai fatto riflettere oggi. E piangere, come non facevo da tempo. Mi dispiace per il tuo dolore. A modo mio, sono con te. Ti abbraccio.
uh, come sono in sintonia.
..forse alle volte ci riesce più facile piangere che ridere..l’esperienza segna..in positivo e in negativo..
Il bene passa..il male lascia cicatrici vistose sulla pelle,pronte a farci ricordare il dolore subito..
Fabio.
@michy
non sono contenta questa volta che tu sia in sintonia..sarebbe meglio non avere questi pensieri, ma viaggiare un po’ più leggeri.
Ma, visto che così è anche per te, e che mi capisci, posso aggiungere che non è mai troppo tardi per cambiare le cose a cui teniamo e il nostro modo di relazionarci ad esse.
La difficoltà non è nell’agire in se, ma nel pensarlo. Nel pensare di poterne essere in grado.
Quello sì che spaventa e confonde.
Ho letto il tuo post, direi che ormai sei anche tu a livello soglia di sopportazione..
@fabio
per ora il dolore non lo dimentico, non ho bisogno di cicatrici per ricordarlo..non sono in quella fase ancora.
Le cicatrici ci saranno quando tutto sarà passato..
prima o poi..
Ti lascio un pensiero non casuale.
Quello in cui si scopre che alcune cicatrici, quelle che lascia il “tutto quando é passato”, non imbarazza portarle e neppure mostrarle.
Perché ció che imbarazza é non averle ancora, perché non é ancora passato.
Un pensiero non casuale.
Mi piace.
Degno del momento e del tempo che stiamo virtualmente condividendo.
Come sempre, ci capiamo.