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Archive for the ‘Senza categoria’ Category

EsserCI

Grazie ragazzi..
In mezzo al casino dei post, della piattaforma che proprio non va e del mio cuoricino triste, voi ci siete sempre e quando tornerò, a settembre, post o non post, archivio o non archivio, trasloco, aggiusto, riparo, rimetto insieme e riprendo a sorseggiare con voi. Perchè questa è vita.
Un bacio, davvero davvero.
E che le Aureole siano con noi!

.Bask e Rapida.

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Mess

Eccomi qua.

Purtroppo i miei post precedenti, tutto il mio archivio, i ricordi di un anno non ci sono.

Spero che riusciranno a recuperarli, sono pezzi di vita, colori, foto, canzoni, tutti legati a qualosa.

Io spero..

Sono appena tornata da un viaggio in Sicilia: una mia amica  ha fatto una grande festa di matrimonio in un agriturismo alle porte di Palermo.

Siamo stati benissimo, faceva molto più caldo a Firenze che laggiù..

Ora sono di nuovo a casa, sommersa da bagagli e nuovi preparativi per la partenza giù in Calabria (e il solito magone).

Odio questa sensazione di instabilità e odio le pressioni che ricevo continuamente dai miei.

Vorrei tanto svincolarmi da tutti i pensieri, doveri, responsabilità, forzature, distorsioni e godermi solo gli affetti veri.

Non vedo l’ora di rivedere Cristina, la mia metà vera.

Se non fosse per gli amici veri, sarei più che triste al pensiero di affrontare l’estate che mi aspetta.

Credo che andrò a prendere il biglietto ora, incominciano i doveri.

Avrò ancora un paio di giorni nella mia isola felice, li sentirò appieno.

E sarò avida di tranquillità.

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Brain Damage

Matite

Stasera giocherellavo con le mie dita

pensando alla quantità di sonno arretrato: lo studio ha un debito pesante

nei confronti delle mie occhiaie,

e ho consumato (nell’ordine) due matite, con relativo suicidio dei gommini,

un pastello giallo paglierino (troppe definizioni importanti),

dimezzato un pastello verde smeraldo (mi piace che le patologie saltino agli occhi con bei colori, almeno quelli),

dato una forma incomprensibile alla gomma

e riempito le stanze di sospiri.

Chissà se mi servirà tutto questo.

Per ora, riempio le mensole

e infilo tutto tra gli spazi vuoti dei miei cassetti mentali.

Devo decidermi a mettere ordine.

C’è un po’ di confusione lassù.

Audioslave. Doesn’t remind me.wma 

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Vetro

Lavori di vetro, fragili e resistenti, non è detto.

Vedere attraverso, ma non andare al di là, è comune, è semplice, è poco costoso.

Annusare, avvicinarsi, un po’ più a fondo, con cautela.

Infila la mano, vai sul fondo, troverai, non troverai: non fidarti.

Aspetta e vedrai.

La pazienza è lì che aspetta di essere chiamata in causa.

Non da me.

Lavori fragili, di vetro, sono i miei, che con gli urti si spaccano, si scheggiano,

ma sopravvivono alle tempeste

e col tempo si limano.

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Il vaso di Pandora

Uominicontroturi_volanti

Tutte le volte che si ha a che fare con la rabbia di qualcuno

sembra di scoperchiare il vaso di Pandora:

tutti i mali del mondo vengono fuori e sembra anche che tu ne sia la causa.

Forse una soluzione c’è.

Chiudere, per bene, lucchettare, anzi.

Al massimo si crea l’effetto pentola a pressione.

E il rivolo di magma è assicurato.

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Voyeurism, all life.

Per chi è come me guardare è una necessità.

Preferisco i luoghi non affollati, ma vivi.

Mi piace la varia e litigiosa umanità,

che passa avanti nelle file,

che sgomita per il posto a sedere,

che ruba l’angolino migliore, quello da cui si vede meglio.

Mi piace guardare,

perchè a volte si sorprende un bello in mezzo a tanti brutti,

un signore in mezzo a tanti cialtroni,

un silenzioso in mezzo a tanti sguaiati.

Quello che vedo non lo traduco in parole,

me lo tengo per me,

sono avida di tipi umani e sono curiosa di vite varie.

Commento al post di Rapida.

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Foto_giu_045_3

Che cosa vuol dire ritrovarsi testolina contro testolina

a fare tesoro dei momenti di vita buffa accidentata e molto molto autoironica?

Mumble..vuol dire attraversare la tempesta insieme e asciugarsi a vicenda,

anche se è uno solo che sta piangendo.

  . . .grazie.

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Yeah. Fate voi.

Revelations

I Am The Highway Live

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Occhi aperti.

Folon_les_oiseaux

Spazi spazi e vuoti vuoti.

Ruggine e saliva perchè la cioccolata non basta.

Allora riempio i miei spazi accogliendo tutti i pensieri.

Come sono ospitale.

Eppure non dovrei, ho tanto da fare, tentare, costruire.

Agire, com’è faticoso.

Mani di fata vorrei, come quelle della nonna che tutto sa e tutto aggiusta.

Amore amore dove sei.

Calore costa e ho ipotecato anche gli abbracci.

Ma il senso del tempo non mi lascia ancora:

e allora devo andare, rincorrendo la concentrazione, che non c’è.

E se ci fosse, sarebbe tanto scontrosa.

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Oggi.

La luce che passa dai nuvoloni pesanti dopo la pioggia non è sincera.

Forse sa di essere una falsa promessa.

I colori si travestono per non essere loro oggi.

Il pavimento vorrebbe alzarsi, prendere ciò che gli spetta e andar via.

La stanza ha le sue pretese e le pareti sussurrano che, se vorrai,  si apriranno e ti lasceranno andare.

Accetti il mondo così com’è o te ne vai.

Afferri il meglio o guardi un po’ più in là, fin dove arrivi, fin dove puoi.

Allora alzati e lascia i tuoi appigli, il porto sicuro non c’è.

C’è il senso del vento ancora e il mare dentro, dov’è scritto tutto di te.

In cerca della terraferma scappo dalla terraferma, perchè niente è lineare a questo mondo e il mal di mare si cura con gli ormeggi sciolti.

Sciogli

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