Vita quotidiana,
vite parallele.
Ora di rientro,
ora creativa per me.
Sull’autobus sale un donna anziana, sorridente.
Entra con la sua stampella, si fa largo pian pianino e si avvicina all’uscita con garbo, approfittando della fermata del mezzo.
Accenno un movimento, per scostarmi con gentilezza,
e lei mi dice “Lasci, lasci, mi preparo in anticipo. Sa, per non far le corse.”
E mi indica la stampella.
Poi mi guarda, mi sorride e mi sussurra:
“Lei sa, signorina, qual è quell’essere che quando nasce va a quattro zampe..” ed io,
senza neppure lasciarla finire,
“sì, l’uomo. E’ l’enigma della Sfinge, l’Edipo Re.”
E lei: “Oh, sì..pensi, ieri l’ho detta ad un bimbo e quando sono arrivata all’ultima parte, quasi non ci credeva..Il bastone!!”.
…
“Come sono belli i bambini, vero signorina?”
“Sì”, ho risposto, mordendomi le labbra.
E’ scesa in via de’ Vecchietti ed io ho proseguito con una consapevolezza ed un fardello in più:
vorrei non averla interrotta e vorrei non averlo saputo.
Così mi sarei meravigliata anch’io.
Un po di “ooohhh” in più non mi dispiacerebbero.
E lei avrebbe avuto piacere a raccontare,
e a vedermi ascoltare.
A volte dovrei mentire un po’.