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Posts Tagged ‘Statistiche’

Invitata da Martina ad elencare le cose che amo di più..eccomi pimpanta e decisa:

la Musica.

il Sesso.

il Mare.

lo Sguardo al di Là delle cose, sempre.

la Buona Tavola, la Convivialità.

lo Stare Insieme perchè ci si è scelti, non per abitudine.

l’Amore vero, quello tra due Amici, uniti attraverso le distanze.

il Vivere per Passione e non per Abbrutimento.

il profumo dei Libri.

Sentirlo Cantare, come la prima volta, con la sua chitarra.

Queste sono solo dieci, tante altre sono nel mio cuore, come le Mani di mia Nonna, laboriose, forti e dolci, e lo sguardo della mia Terra, ferita e ostile.

 

 

 

 

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La mia malcelata antipatia per il periodo natalizio non mi ha impedito di fare una lista delle cose buone e di quelle cattive quest’anno.

E di escludere quelle cattive, per quanto possibile.

Figlio Unico che mi prepara la cena dopo la lezione di danza: buono.

Lezione di danza: buona.

Spendere gli ultimi soldini per andare a vedere Bollani e Petra: buono.

Sorridere il più possibile e accocolarsi di domenica: buono.

Collegare il mal di stomaco/bruciore alle ansie prenatalizie: probabilmente vero, ma non saggio. Quindi cattivo.

Pensare e ripensare a quello che mi aspetta dai miei: decisamente cattivo.

Accorgersi di non aver concluso molto nella vita: cattivo. NON PENSARE ORA A QUESTE COSE! ho detto.

Insomma, sono qui, mi sto godendo questi giorni prefestivi come chi deve andar giù in miniera la settimana dopo.

A volte mi sento un po’ colpevole: ho visto, ascoltato, mangiato, gustato, brindato, ho vinto al Mercante in Fiera, è uscito tre volte di seguito alle roulette il 33 ed ho dovuto bere wodka secca per tre volte di seguito, ho fatto tre volte le lasagne in un mese, ho bevuto il beaujolais nouveau, ho mangiato il sushi, ho capito che i tacchi non fanno per me ma mi piacciono lo stesso, ho comprato un paio di scarpe, ho messo un vestito da principessa e ho ritrovato vecchi amici.

E il Figlio Unico sa cucinare.

Ma di che mi lamento?

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Le statistiche del silenzio mi dicono che tacere fa bene ai pensieri a volte.

Ho taciuto e ho pensato.

E poi, presa dalla sollecitudine del senno di poi,

ho fermamente convinto me stessa che posso giocare solo con le parole,

che non si deve continuare a percorrere la strada del prendo per il culo me che così ci cascano pure gli altri.

Volta la carta e volta la facciata.

Mi sono ritrovata un amore per le mani,

felice detto sottovoce,

e non so quanto durerà.

Non so se farò le valigie del terrore.

No, non credo.

Non so se merito, non so se devo.

Non  so se il cosìcicascanopureglialtri ho voglia di lasciarlo.

Insomma, come si fa a voltare pagina da se stessi?

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