Com’è difficile sopportare la mediocrità. Esci, incontri, sorseggi, pasteggi. Tutto bene.
Ma non puoi discutere con un mulo. Non sono più capace di nascondere il disgusto per la stupidità.
Sì, sono snob, forse un po’ razzista. Perchè gli idioti in realtà sono una razza a parte, si riproducono in corsa e infestano i giardini umani peggio della zizzania di biblica memoria.
Che sò, forse crescendo si perde la pazienza. La mia non è mai stata un granché.
Ricordo quella volta che ho letteralmente divorato con lo sguardo, con i toni e con stiletti appuntiti figurati una idiotissima coetanea- cattolica quanto i suoi perizomi viola appesi a decoro della nostra terrazza- che tentava di spiegarmi perché al referendum di un paio di anni fa riguardo alla fecondazione assistita e all’impianto degli embrioni ella avrebbe votato in senso punitivo: morte agli infedeli! L’embrione è tuo e lo gestisco io.
La discussione è degenerata, ho dimostrato che non sono una signora. (Ma il giorno dopo le ho chiesto scusa per i miei modi, specificando che se avessi avuto a disposizione l’armamentario adatto comunque l’avrei messa al rogo. La libertà di opinione si paga con il sacrificio estremo, le ho detto. Così come le impone il suo credo: il martirio.)
Ritornando al principio della mia lamentela, per me comincia a diventare invalidante l’incapacità di confrontarmi con un imbecille. Nel senso che sono molti e non si nascondono. Si fanno forti l’un l’altro, si spalleggiano, alzano la voce, ti sovrastano. Votano.
Che fare?