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Posts Tagged ‘Viaggi’

Abbiamo fatto tanta strada..

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..e ne valeva la pena!!

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Cala goloritzé, Sardegna.

Lunga, lunghissima camminata per arrivarci, tra ciottoli e sassi in discesa (del ritorno in salita ne parleremo più avanti..) per guadagnarsi un mare blublutrasparente, popolato di pesci e..

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SUBBACCQUI!!

..sapevatelo! Su rieduchéscional Channel!!!

😉

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Il viandante

Come sei arrivato qui

e perchè?

Quanta strada hai percorso e da chi ti sei rifocillato?

Cosa ti ha spinto ad andare e cosa ti fa ritornare?

Me lo chiedo sempre, quando vedo un uomo consumato con lo zaino in spalla.

Sono sempre curiosa di capire il cosa e il come.

Sono senza categorie in proposito,

mi trovo sprovvista di etichette e,

se possibile,

di giudizio consapevole.

Ci vado cauta,

come sui carboni ardenti,

perchè realmente non so se sia una fuga o un lento incedere.

Non lo so,

perchè in realtà ogni viaggio è a sè,

anche se i miei son sempre fughe da qualcosa.

Ma davvero,

cos’è che fa andare?

E, soprattutto,

cos’è che non fa tornare?

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Questa puntinosissima esserina luminosa è una medusina australiana.

Una delle più pericolose al mondo, dicono.

A vederla così, fa anche un po’ tenerezza,

ma, si sa, dopo “Arsenico e vecchi merletti” è meglio non fidarsi delle vetuste tenenerine..

Comunque, tutto ciò per dire che sono stata all’Acquario di Genova,

tra meduse, stelle di mare, foche baffute e mante carezzevoli (sono pelosine!!!)

Ah, sì, c’era anche il tartarugòn indispettito da un pesciolino nero che, oltre a fare un doveroso peeling alle rugose zampone, si divertiva a sbeffeggiare il musone della tartaruga con la pinna caudale..ecco il perchè di quell’espressione lì..

Ma, ma..non sono stata solo a Genova, ho trascorso due giorni bellissimi a Torino.

Città signorile, ma non austera e sopratutto molto ospitale.

A chiunque io e il Figlio Unico chiedessimo informazioni veniva spontaneo rispondere con un sorriso e con tanta gentilezza: e scusate se è poco.

Al museo egizio, più che le mummie di epoca faraonica, mi hanno colpito i resti di epoca più antica,

preistorica per esattezza, mummificati ma non ancora con l’uso di deposizione in sarcofago:

posizione fetale e viso rivolto verso il sole, con l’augurio di una nuova nascita nel mondo di là..

Ovviamente, lo sguardo femminile non poteva non posarsi sugli accessori, ritrovati intatti in alcune tombe, guardate questi sandali:

la parte rialzata all’insù serviva ad attraversare meglio le zone con tanta sabbia, come un deserto, e le parti laterali servivano ad evitare che il sandalo si riempisse troppo di sabbia.

Questa foto è per i meno sensibili, lo ammetto:

come si può notare, il Figlio Unico scruta con attenzione da anatomo-patologo le incisioni laterali sotto le costole fatte per privare il corpo degli organi, mummificati a parte e conservati nei vasi detti Canopi.

Oh, ecco. Poi non dite che nel mio blog si parla solo di tristezza ermetica, a volte faccio anche reportage.

Ma ecco non stavo aggiungendo al racconto la cosa più importante:

ho finalmente incontrato un amico, Stefano,

ed ho avuto la possiblità di guardarlo forte forte negli occhi.

Abbiamo avuto conferme in due,

siamo stati bene in quattro,

(ma eravamo in sei contando due cuccioli al seguito)

e abbiamo capito che davvero, come tempo fa gli avevo scritto,

l’umanità non è poi così distante.

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