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Posts Tagged ‘difference’

 Tooker

Siamo un prologo senza seguito. Basta e avanza.

Siamo liquidi e incomprensibili, sciolti e disciolti volontariamente, perchè ci piacciono i rivoli e i corsi impazziti, complici con le insenature inaspettate.

Alla ricerca continua, senza spiegazioni.

Faccio parte di questo gruppo di umanità varia, che lascia spazio a tutto, che non costringe,

ma che mal sopporta la non affinità d’animo.

E quando un’anima finalmente arriva e comunica, è meraviglioso lasciar andare, rompere gli argini, sentire di sentire assieme e perdere il tempo che tanto ci assilla di giorno. Perchè è di notte che si fa silenzio, che si fa tatto, che si vibra, che si mette mano alle cose importanti, che ci si guarda davvero.

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Un Diritto è un Diritto, ma è anche un Dovere Custodirlo.

Firmiamo la petizione.

Non siamo solo spettatori.

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Giornata storta, stortissima. Una specie di artrite cerebrale, non so se mi spiego..stress su stress, nervosa più di un ortica(sono nervose,vero? io le ho sempre pensate così) eppure..ho pensato che avevo qualcosa di importante in sospeso.

Un pensiero sul sorriso.

E così mi son fermata, mi sono rilassata e ho capito.

Devo fermarmi di più. E devo farlo spesso.

Pensare alle mie bilancine mezze piene e al futile futilissimo di cui sono piena.

Io sorrido spesso, chi mi conosce lo sa. Anche se il mio diario a volte rivela un’animina triste..che ci posso fare, mi hanno creata romantica e puntointerrogativa..troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane..

Così, se si vuole, si può star di bene in meglio e pensare che forse un sorriso ,e non uno qualunque, ma uno del cuore,

può far stare di bene in meglio anche qualcunaltro.

Pensiamoci.

Un bacio e meno zavorra a tutti.

🙂

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Godiamo dei nostri momenti e dei nostri sospiri ché davvero non si sa cosa sarà dopo il qui e l’ora.

Lasciamoci sempre con il dolce in bocca e assaporiamo tutto con lentezza, quasi a sfinirsi.

Che vuoi che dica, non so se domani  sarai ancora nel mio letto o se io sarò nel tuo.

Banalità, scuse, supposizioni, non passano. Non entrano affatto.

Che sia lieto davvero il domani, ma ancor più l’oggi.

E’ così che vivo. Ed è così che amo.

Grace.

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Le statistiche del silenzio mi dicono che tacere fa bene ai pensieri a volte.

Ho taciuto e ho pensato.

E poi, presa dalla sollecitudine del senno di poi,

ho fermamente convinto me stessa che posso giocare solo con le parole,

che non si deve continuare a percorrere la strada del prendo per il culo me che così ci cascano pure gli altri.

Volta la carta e volta la facciata.

Mi sono ritrovata un amore per le mani,

felice detto sottovoce,

e non so quanto durerà.

Non so se farò le valigie del terrore.

No, non credo.

Non so se merito, non so se devo.

Non  so se il cosìcicascanopureglialtri ho voglia di lasciarlo.

Insomma, come si fa a voltare pagina da se stessi?

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Stasera gira così.

Stasera è serata da “Indifference” dei Pearl Jam.

Aspettavo notizie, non sono arrivate.

Aspettavo, sapendo che non avrei dovuto. Ma sono qui e ci penso.

Forse tutto ruota e ruota diversamente, ma se il mondo cambia giro e io rimango sempre qui cosa devo fare?

Aspettare o spostarmi?

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