C’era una volta un vecchio asino,
malato e stanco.
Un giorno, mentre veniva trascinato dal suo padrone per la strada, cadde in una buca.
Ce la mise tutta per uscirne: il padrone tirava, ma le sue zampe cedevano ogni volta.
Il padrone pensò: “ormai è vecchio, lo lascerò qui”.
Ma l’asino ragliava così forte che il padrone aveva paura di esser scoperto in quell’atto di abbandono e pensò di coprire l’asino con della terra.
Cominciò a gettarne in gran quantità nella buca, sempre di più,
ma l’asino non veniva mai ricoperto dalla terra.
Perchè ad ogni lancio si scrollava,
facendo in modo che la terra andasse sotto le sue stanche zampe.
Anzi, l’asino cominciò a chiedere ancora più terra,
quasi a dire “getta ancora terra su di me, per favore!”..
.. e il padrone, ottuso, non capiva. Ma seguitava a tentare di ricoprirlo.
Alla fine, fu tanta la terra lanciata addosso all’asino,
talmente tanta che andò a colmare il divario esistente tra il terreno e la profonda buca,
permettendo all’asino di uscirne, con le sue zampe, forti della propria astuzia.
Non lasciamo che la terra degli altri ci faccia affondare.
Usiamola per essere più forti, ogni giorno.
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